Palazzo Asmundo di Gisira fu edificato dopo il terribile terremoto del 1693 che rase al suolo Catania e i suoi palazzi, le sue chiese, i suoi monasteri. Eppure, appena qualche anno dopo, i privati ancor prima del governo e della Chiesa, iniziarono la ricostruzione che avrebbe reso la città celebre nel mondo per il suo barocco nero, costruito con blocchi estratti dalla lava distruttrice e progettato dai maggiori architetti del tempo a imperitura memoria del passato.
     Palazzo Asmundo fu tra i primi palazzi a essere edificato in quella che i viaggiatori stranieri dichiararono la più bella piazza di Catania: piazza San Filippo, oggi Mazzini.
     Posta ad interruzione di via Garibaldi, la piazza - unica “porticata” della città per volere degli Asmundo e degli Scammacca della Bruca – è racchiusa da quattro corpi angolari ornati con un peristilio di 32 colonne di età romana, cui fa da sfondo da un verso la facciata del Duomo e dall’altro la porta Ferdinandea.
     Il Palazzo è posto all’angolo sud-est e il suo portone è sovrastato da un magnifico stemma con l’emblema del casato Asmundo di Gisira.
     Come testimoniato dai documenti d’archivio, l’inizio dei suoi lavori è databile al 1704 su progetto del celebre architetto Giuseppe Palazzotto e disposizione di Adamo Asmundo - nipote del Giuseppe che affiancò Giuseppe Lanza, vicario generale per la ricostruzione del Val di Noto – e di sua moglie Maria Landolina, titolare dei feudi di Bonfalà e di Gisira posti in territorio netino.